per la deserta landa; e al gran viaggio
l’anima tutta era seguace, e sola
72teneva l’ombra il pallido rivaggio.
O lontananza, che dalla parola
eri abolita come inane cura,
75or sembri nella notte di viola
spanderti senza fine, di pianura
in pianura, di monte in monte, d’acque
78in acque. Il mio dolor non ti misura.
L’ululo dell’Ocèano si tacque,
il vento cadde. Dal silenzio strano
81il notturno carnefice rinacque.
Nessun m’ode. Son simile al lontano
ferito che si sveglia al limitare
84del gran Deserto e vede il ciel lontano