era un legame vivo. La catena
unanime giocava agile e dura
102come i nodi nell’osso della schiena.
Ove il ferro faceva una radura
i superstiti in sùbito retaggio
105raccoglievan la forza moritura.
I morti si drizzavan nel coraggio
moltiplicato dei viventi. L’aria
108era come un ignito beveraggio.
Roma apparia. L’anima legionaria
col vasto afflato dilatava i petti.
111Nel cielo spaziava l’ala icaria.
Oh date gli asfodeli violetti
d’Aïn-Zara, per tesser le ghirlande
114della gloria primiera ai primi eletti,