Odo nel grido della procellaria
l’aquila marzia, e fiuto il Mare Nostro
12nel vento della landa solitaria.
Con tutte le tue prue navigo a ostro,
sognando la colonna di Duilio
15che rostrata farai d’un novo rostro.
E nel cuore, oh potenza dell’esilio,
il nome tuo m’è giovine e selvaggio
18come nel grido delle navi d’Ilio.
Italia! Italia! Non fu mai tuo maggio,
nella città del Fiore e del Leone
21quando ogni fiato era d’amor messaggio,
sì novo come questa tua stagione
maravigliosa in cui per te si canta
24con la bocca rotonda del cannone.