Ferìan la notte fasci di splendore
dalle grandi pupille delle navi
162insonni; e la potenza delle prore
pareva entrar nei parapetti cavi
a rendere invincibili i tuoi pochi.
165In piedi tu, come sul ponte, stavi.
Tutta l’Oasi rossa era di fuochi
scroscianti. I cani urlavano alla morte.
168L’assalto era un inferno d’urli rochi.
La città senza spalti e senza porte
avea l’inespugnabile cintura:
171te, giovinezza, amore della sorte!
Ti canto, aurora; e la tua mano pura
come la rosa, piena di semente.
174Ti canto, eroe, per l’anima futura;
e la battaglia presso la sorgente.