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QUARTO - MEROPE


non fu debole all’elsa. E il puro aprile
della tua gloria parve ad altra ebrezza
117rifervere nel sangue tuo gentile.

Ah, da qual sacro mare di bellezza,
da qual divino anello d’orizzonte,
120da qual non vista aurora escì la brezza

vigile che soffiava su la fronte
de’ tuoi, là presso i Pozzi dove forse
123Roma avea coronata la sua fonte?

Nella notte d’ottobre ardevan l’Orse
alte coi sette e sette astri fatali
126su i marinai, quando la luna sorse.

Tutta bella tra il golfo dei corsali
e il deserto, levava al gran ritorno
129l’Oasi le sue palme trionfali.


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