e i gomiti; le slitte tratte fuori
dalle crepe improvvise; la costretta
57man dolorosa ai ruvidi lavori;
e la fame in attesa della fetta
crudigna presso il cane ancor fumante
60scoiato su la neve, la galletta
muffita per panatica, all’ansante
sete il sorso dell’acqua fetida, ogni
63penuria, ogni miseria; e, se il sestante
segnava il punto suo, tutti i bisogni
conversi in riso lieve e nelle stanche
66ossa inserte le invitte ali dei sogni.
Ti sovviene? Su le pianure bianche
una vita recondita bruiva,
69nel gran giorno di Dio. Le dighe bianche