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QUARTO - MEROPE


galèa che vide volgere le prore
e orzare a terra Mehemet codardo,
297viene dai Dardanelli il vincitore

Lazaro Mocenigo2. E lo stendardo
del calcese, che gli spezzò con l’asta
300il cranio, or croscia al maestral gagliardo

su l’erto capo cinto della vasta
piaga, su la criniera leonina
303che per corona nautica gli basta.

Chiuso è il destr’occhio che nella marina
di Scio barattò egli contro vénti
306navi di Kenaàn tratte a rapina.

Ma il freddo astro di tutti gli ardimenti
è l’occhio manco, specchio dei perigli.
309Lazaro Mocenigo ha le sue genti?

Guardalo, Cagni, tu che gli somigli.

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