Pagina:D'Annunzio - Laudi, IV.djvu/140


DELLE LAUDI - LIBRO


Anche nel nostro cuore arde quel fuoco,
sorella. Vien d'Ipsara Costantino
282Cànari, arsiccio, ancor più pronto al gioco.

Andrea Miàuli vien sul brigantino
ch’ebbe a Patrasso a Spezzia ed a Modóne.
285Ma chi è mai quel grande suo vicino?

Riconosco la chioma del leone
e l’affilato viso dell’audacia
288e l’occhio inesorabile. O Canzone,

piègati sotto l’ala acuta e bacia
per tutti i marinai la fronte fessa
291del Capitan che vien dal mar di Tracia.

Viene dai Dardanelli su la stessa
galèa cui non restò se non l’orrore
294dell’annerito arsile, su la stessa


-128-