E quei che verso il Reno ora digrigna
ed or sorride livido di bile
57col ceffo nella sua birra sanguigna,
l’invasor che sconobbe ogni gentile
virtù, l’atroce lanzo che percosse
60vecchi e donne col calcio del fucile,
il saccardo che mai non si commosse
al dolore dei vinti e lordò tutto
63del fango appreso alle sue suola grosse,
l’Ussero della Morte vela a lutto
Stinchi e Teschio per la pietà fraterna
66di tanto musulman fiore distrutto!
Ma uno più d’ogni altro si costerna.
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69. . . . . . . . . .