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QUARTO - MEROPE


L’angioino vascello non più santo
era allorché recava il grande spoglio
117del Re che volse in cenere il suo manto.

Ben ti sovviene. Il fùnebre convoglio
venia così pel Mar siciliano
120con l'oste e col navile in gran cordoglio.

E il Re col suo soave Gian Tristano
stavasi in bara; e, qual lo pinse Giotto
123in Fiorenza, il cordiglio francescano

nell’una man tenea forse e di sotto
al drappo azzurro e al vaio e a’ fiordiligi
126avea su l’ossa il camice incorrotto.

Era lontano in Santo Dionigi
il sepolcro, guardata dalla morte
129la via lunga di Trapani a Parigi.


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