“Bel sire Iddio, richieder non son oso
fonte di pianto. Alcuna stilla basta
87all’alidore del mio cor penoso.„
Le lacrime colando per la casta
bocca, ei gustava nell’amaro sale
90la dolcezza che ad ogni altra sovrasta.
Ma non tu piangi, o Amazone regale.
Una intrepida forza t’azzurreggia
93negli occhi, sotto il lino monacale,
se il braccio lacerato dalla scheggia
sostieni o la man tronca fasci o bagni
96le labbra al sitibondo che vaneggia.
Non lacrime, non gemiti, non lagni.
Quegli che vinse fuor della trincera,
99vuol col silenzio vincere i compagni.