Ma il Re, toltosi l’elmo e il gorzerino,
portava i corpi in su le braccia e in dosso
72quand’altri li traeva per l’uncino.
E con quella pia man che avea riscosso
Carlo d’Angiò di sotto il fuoco greco
75(in arme d’oro sul cavallo rosso
che ardea per la criniera, ei fatto cieco
e invitto dal suo Dio corse a traverso
78l’inferno avendo un grande Angelo seco)
con quella mano l’ulcero perverso
medicava, tagliava intorno ai denti
81la carne enfiata, ungeva il taglio asterso.
Pane afflitto partia con le sue genti
nelle fami. Parlava col lebbroso.
84Portava invidia agli uomini piangenti.