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QUARTO - MEROPE


e lungi travedean dal lor martoro
splendere, dietro la criniera ardente
57di fuoco greco, la celata d’oro,

la gran spada alemanna ben tagliente,
e udian sonar la prece su la zuffa:
60“Bel sire Iddio, tu guarda la mia gente!„

Allora il Re levavasi la buffa
dal viso smunto; e, sceso degli arcioni,
63sfangava solo per l’orribil muffa.

Per quel carnaio givasi carponi
piangendo, a riconoscere i suoi cari
66morti, i suoi fanti come i suoi baroni.

E i vescovi, che in campo dagli altari
assolvevano l’anime, al divino
69officio si turavano le nari.


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