Pagina:D'Annunzio - Laudi, III.djvu/98


DELLE LAUDI - LIBRO

100E l’alpi e l’isole e i golfi
e i capi e i fari e i boschi
e le foci ch’io nomai
non han più l’usato nome
che suona in labbra umane.
105Non ho più nome né sorte
tra gli uomini; ma il mio nome
è Meriggio. In tutto io vivo
tacito come la Morte.

E la mia vita è divina.



LE MADRI.

S
U le Lame di Fuore,

nel salso strame,
nelle brune giuncaie,
nell’erbe gialle,
5oziano a branchi
le saure e baie
cavalle
di San Rossore.
Altre su i banchi
10di sabbia, altre nell’acqua
immerse fino al ventre,


- 88 -