35di salci giovinetti,
cupe conche pescose,
ombre che il quadrel d’oro
fiede, ambigui meandri,
or chi di voi si gode 40e tempra nel cor suo la vostra lode?
Questa è la foce; e quanto
paese l’acqua corre,
che non godiamo immoti!
Le valli sono cave 45come la man che beve,
i monti gonfii come
mammella non premuta.
Il gregge passa il guado.
Il mulino rintrona. 50Solingo è un fonte nella Falterona.
Cade la sera. Nasce
la luna dalla Verna
cruda, roseo nimbo
di tal ch’effonde pace 55senza parola dire.
Pace hanno tutti i gioghi.
Si fa più dolce il lungo
dorso del Pratomagno