nella gleba rivivano, 405nell’acqua nell’erba nella silice,
e laggiù, entro la reggia
del re Latino figlio
di Marica e di Fauno,
rinverdiscasi il Lauro 410che fu sacro ad Apolline
Febo pria che il vedovo
di Creusa da Ilio
venisse per congiugnersi
con Lavinia vergine fertile. 415O prodigio! O metamorfosi!
Su la grande area,
quadrata come la saturnia
Urbe nel nascere,
la calpesta mèsse al par d’occidua 420nuvola s’imporpora.
Scalpita, scalpita!
E i cavalli son rosei
splendenti, come se nell’intimo
sangue una sùbita 425aurora accendasi
e per i fumidi
fianchi trasparir veggasi.
S’ergono e di roseo
fuoco il petto e il ventre splendono,