il giovine ucciso che cade 25nelle sue biade
asperse del suo ricco sangue
e del vin suo vermiglio?
Ove il tuo nome, o Dionìso,
e il tuo riso e il tuo furore 30e il tuo periglio?
Qui scarsa messe
per piccole vite,
aia angusta, fatica molle,
mani prudenti, fievoli gole. 35O Maremme, o Maremme,
bellezza immite
nata dalla Febbre e dal Sole,
o regni diurni di Dite,
voi l’anima mia sogna! 40O Roma, o Roma, la prima
davanti alla faccia del Sole,
incombustibile forza,
semenza di gloria,
unica nata dal solco 45del violento
ardua spica opima,
te l’anima mia sogna ed agogna
in un mar di frumento,
dal Cimino solitario