Ma la vena selvaggia
ma il cìano cilestro
ma il papavero ardente 50con lei cadranno, ahi, vani su le secce.
E la vena pilosa, or quasi bianca,
è tutta lume e levità di grazia;
e il cìano rassembra santamente
gli occhi cesii di Palla madre nostra; 55e il papavero è come il giovenile
sangue che per ispada spiccia forte;
e tutti sono belli,
belli sono e felici
e nel giorno innocenti; 60e l’uom non si dorrà di loro sorte.
E saranno calpesti e della dolce
suora, che tanto amarono vicina,
che sonar per le reste quasi esigua
cítara al vento udirono, disgiunti; 65e sparsi moriran senza compianto
perché non dànno il pane che nutrica.
Ma la vena selvaggia
e il cìano cilestro
e il papavero ardente 70laudati sien da noi come la spica!