effondono ancora,
che tu vedi ancora
nella sabbia le onde 75del vento, le orme
dei fanciulli, le conche
vacue, le alghe
argentine,
gli ossi delle seppie, 80le guaine
delle carrube,
e vedi nella siepe
rosseggiar le nude
bacche delle rose canine 85e nel campo la pannocchia
dalla barba d’oro
lucere, che al plenilunio
su l’aia il coro
agreste monderà con canti, 90e nella vigna
il grappolo d’oro
che già fu sonoro d’api,
e nel verziere il fico
che dall’ombelico stilla 95il suo miele,
e su la soglia del tugurio
biancheggiar la conocchia