Pagina:D'Annunzio - Laudi, III.djvu/181

TERZO - ALCIONE


dammi, ch’io mi muoio di voglia
e da tempo non ebbi a provarne.
Non temere! Io sono di carne,
80se ben fresca come una foglia.

Toccami. Non vello, non ugne
ricurve han le tue mani come
quelle ch’io so. Guarda: ho le chiome
violette come le prugne.

85Guarda: ho i denti eguali, più bianchi
che appena sbucciati pinocchi.
Non temere, o uomo dagli occhi
glauchi! Rido, se tu m’abbranchi.

Abbracciami come il bicorne
90villoso. La frasca ci copra,
i mirti sien letto, di sopra
ci pendano l’albe viorne.

Ma come, Occhiazzurro, sei cauto!
Forse amico sei di Diana?
95Ora scende da Pietrapana
il lesto Settembre co'l flauto,


- 171 -