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TERZO - ALCIONE


Offrimi il canestro di giunco
ricolmo di persiche bionde!
Poiché non mi giovano monde,
40riponi il tuo coltello adunco.

Io so come si morda il pomo
senza perdere stilla di suco.
Poi co’ miei labbri umidi induco
il miele nel cuore dell’uomo.

45Riponi il ferro acre che attosca
ogni sapore. Tu non pregi
i tuoi frutti. I peschi, i ciriegi,
i peri, i fichi in terra tosca

son di dolcezza carchi, e i meli,
50gli albricocchi, i nespoli ancora!
E tu li spogli in su l’aurora
velati dei notturni geli.

Da tempo in cuor mio non è gaudio
di tal copia. Ahimè, sono scarsi
55i doni. E tu vedi curvarsi
i rami del susino claudio!


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