che infurii gli estri,
Musa, Gorgóne,
tu che sciogli le zone,
che succingi le vesti, 75che sfreni le danze,
Grazia, Baccante,
tu ch’esprimi gli aromi,
tu che afforzi i veleni,
tu che aguzzi le spine, 80Esperide, Erine,
deità diversa,
innumerevole gioco dei vènti
dei flutti e delle sabbie,
bella nelle tue rabbie 85silenziose, acre ne’ tuoi torpori,
o tutta bella ed acre in mille nomi,
fatta per me dei sogni che dalla febbre del mondo
trae Pan quando su le canne sacre
delira (delira il sogno umano), 90divina nella schiuma del mare e dei cavalli,
nel sudor dei piaceri,
nel pianto aulente delle selve assetate,
o Estate, Estate,
io ti dirò divina in mille nomi, 95in mille laudi
ti loderò se m’esaudi,