scendono ansanti nella gran caldura;
lunghi bràmiti ascoltano lontani;
bevono: in qualche tacita radura
poi fino a morte si combatterà. 455O Notte, o Notte, invano tu nascondi
ne' tuoi capelli il dolce tuo nemico!
Non sono i tuoi capelli sì profondi
che non veggasi dai nostri occhi umani
fiammeggiarvi per entro il tuo piacere. 460La terra oppressa respiro non ha.
Arde l’ombra. La vigna è come il vino:
il grappolo su'l tralcio si matura
poi che il raggio nell’uva è prigioniere.
La terra soffre nell’ebrietà. 465Arde come una glauca vampa l’ombra.
Aduna e vita e morte il bianco mare,
immensa cuna il mare, immensa tomba.
A lui dal monte la sorgente va.
Impallidisce sotto il pianto il coro 470delle Pleiadi e l’una d’elle è occulta,
l’una che seppe la felicità.
Orione si slaccia l’armatura,
e Boote si volge, e Cinosura
vacilla; e l’Orsa anche impallidirà. 475Oblia la Notte tutte le sue stelle
e il duolo antico degli amanti umani.