dei tempi verso i gloriosi approdi
piena d’eternità come la nave 170di Ceo. Passammo gli ellesponti, i golfi,
l’isole, gli arcipelaghi, le sirti:
riverimmo le foci dei paterni
fiumi, pregammo i promontorii sacri,
salutammo le bianche cittadelle 175custodite da Pallade rupestri;
varcammo l’Istmo pe'l diolco. Quivi
eroi vedemmo e Pindaro con loro.
Ed obliammo l’usignuol di Ceo
per l’aquila tebana. Era la tua 180mitica luce su'l Tirreno, o madre
Ellade, ed era bella come i tuoi
monti la nuda Alpe di Luni, o madre
Ellade, come i tuoi monti bellissima
era, onde a te discesero le stirpi 185degli Immortali che incedeano al fianco
degli Efimeri sopra il dominato
dolore, e quelli e questi erano eguali,
e tutti erano Ellèni ed una lingua
parlavano divina, uomini e iddii.
190In silenzio guardammo i grandi miti
come le nubi sorgere dall’Alpe
ed inclinarsi verso il bianco mare.