65Procombono, stanno
ai tuoi piedi, o Madre demente!
Poi tutto è marmo, immota
bellezza, effigiato silenzio.
L’immensità del duolo 70è fatta terrestre e marina.
Il Mare il Lito l’Alpe
sono il tuo simulacro ferale.
O Tantalide audace,
io veggo il tuo bellissimo volto 75impietrato e il tuo pianto
nella solitudine esangue,
e il sacrilego orgoglio
che feceti chiedere altari
per la generatrice 80virtù del tuo grembo mortale.
Tutto è quivi alto e puro
e funebre e ai cieli superbo,
memore dell’umane
grandezze e dei castighi divini. 85Ed in nessuna plaga
con più guerra, ahi, l’anima audace
travagliarono il peso
del corpo e lo sforzo dell’ale.