O Niobe, l’antico
tuo grido odo alzarsi repente
al conspetto del Mare,
e il tuo disperato dolore 45chiamar le figlie e i figli
per l’inesorabile chiostra,
e stridere odo l’arco
forte e sibilare lo strale.
“Tera, Ftia, Cleodossa, 50Astíoche, Pelòpia, Fedìmo!„
Tu chiami; e i dolci nomi,
i nomi che furono il miele
della tua bocca, o Madre,
si frangon nell’ululo crudo 55come pel mìssile oro
l’incolpevole fior filiale.
Procombono sul petto
sul fianco, procombono i corpi
floridi, i giovinetti 60venusti, le vergini leni;
copron la sabbia amara,
mescono le chiome alle spume
non il sangue: incruenta
è la piaga dell’oro letale.