Pagina:D'Annunzio - Laudi, III.djvu/103

TERZO - ALCIONE

15su la foce pescosa,
la mia rima il mio giòlito,
l’algosa
arena i tuoi piè lievi,
o Ermione.

20E il cielo è nivale
come su la tua guancia
ondata il velo
insolito.
Il mare è d’opale
25con vene di crisòlito,
come i mari dell’Asia,
immoto albore
di gemme fuse.
Brillano le meduse
30a fiore
dell’emerso banco.
E tutto è bianco,
presso e lontano.
È grande albàsia
35da lido a lido,
come allor che fa il nido
sul Mar sicano
la sposa Alcyone.


- 93 -