rare del vento giunge
alla quiete. 65Ed ecco una nave,
ecco le vele etrusche
partitesi dal lito
di Luni lunato
e niveo di marmi. 70Ecco una nave in vista
tra il Serchio e il Gombo.
È carica di marmi,
è carica di sogni
dormenti nel profondo 75candore ignoti e soli.
E il mio spirito evòca
il tuo folle Evangelista,
o Buonarroti,
il figlio della Terra 80e del Genio che l’affoca;
vede la gran persona
che si torce nell’angoscia
del masso che lo serra,
onde si sprigiona a guerra 85l’aspro ginocchio, e la coscia
d’osso e di muscoli enorme.
Nella carena dorme
l’incarco fecondo