figli del piano, figli del litorale, 560della città e del borgo selvaggio,
il più bel fiore fiorito dalle madri
nel vaticinio della gesta fatale,
speranza e forza della profonda Italia,
speranza che arde e forza che combatte, 565dolor che ride e giubilo che assale,
solenne ebrezza, funebre voluttà,
il più bel fiore fiorito dalle madri
potenti come la terra che bagna
il fiammeo flutto ond’è converso il latte 570robusto dato con compagnia di canti;
e il Morosini, e i Dandolo, sonanti
nomi nel bronzo della gloria navale,
stirpe di dogi, sangue republicano
che tinse già di suo colore i fianchi 575delle galere, il Mare Nostro, Candia,
la Morea, Nasso, in cento assedii, e i sacri
marmi d’Atene e l’oro di Bisanzio,
spoglie del Mondo offerte alla Città.
XVII.
V
ILLA Corsina, Casa dei Quattro Venti,
580fumida prua del Vascello protesa
nella tempesta, alti nomi per sempre
solenni come Maratona Platèa