si cela, fugge, cade, invoca pietà,
prega soccorso, per soffrire si giace
e per morire chiude gli occhi, la salma
pesante opaca e fragile, la carne 485misera e impura, l’onta dell’uomo schiavo,
veduta fu sùbito trasmutarsi,
al nomar d’un nome, in una sostanza
novella, armata d’una vita tenace
e numerosa come di germinanti 490membra e di vene perenni, inebriata
di strage come di allegrezza, agitata
con risa e grida se molto era la piaga
vasta, se orrenda era, come si squassa
una bandiera superba a rincuorare 495stanchi e codardi. Cantami, o Verità
cinta di quercia, cantami questo canto!
Eccoti innanzi le donne, ecco i vegliardi,
ecco i fanciulli: le donne senza pianto,
senza vecchiezza i vegliardi, a mortale 500gioco i fanciulli con la morte che passa;
ecco guidato a suon di trombe il ballo
dal buon Manara sotto il colle tonante;
ecco il Masina, con la sua schiera franca
di cavalieri bolognesi, l’uom d’arme 505e di piacere, ardentissima spada,
gioioso a mensa come in campo, che già