385L’acqua putiva, come d’un otro immondo.
Senza sdegnarsi ei versò l’acqua al suolo.
Poi s’asciugò, tranquillo; e disse: “Il pozzo
è infetto. Certo, v’è una carogna al fondo.„
S’alzò nel detto; e andò pei campi solo.
XIII.
390
O
R si ricorda ei ben del sorso tristo;
e il cuor gli duole d’un lento presagire
(riarderà l’agosto su le cime
dell’Aspromonte torbido, e di vermiglie
bacche il novembre allegrerà le infide 395macchie a Mentana). Ei vede il buono Elìa
col piombo in bocca laggiù su la collina
dei sette cerchi; e laggiù sul sottile
istmo, a Milazzo, entro i maligni intrichi
delle paludi e dei canneti, ritto 400il suo Missori bellissimo che uccide
i cavalieri. Ode il grifagno Bixio
che nel più folto della mischia gli grida:
“Dunque così voi volete morire?„ [L’alfiere titanico]
Subitamente Deodato Schiaffino, 405quel da Camogli, il biondo, gli apparisce:
il marinaio biondo che gli somiglia,
occhi cilestri, d’oro la barba e il crino,
ma più membruto, più alto, d’una stirpe