Divinità rivelata nei cigli
umani e primo tremito delle prime
stelle nel puro cielo primaverile! 190Più dolce maggio in terra non fiorì.
Navi sospinte nel mare dal respiro
stesso dei petti eroici, dal destino
e dalla febbre, dalla speranza invitta
e dal prodigio, piene di melodìa 195e di ruggito, nell’oscuro periglio
illuminate dai baleni d’un riso
silenzioso, con la prora diritta
a gloria e a morte, a un punto e all’infinito!
Rapida gioia de’ bei delfini amici 200nel solco, méssi d’un rinnovato mito!
Stelle augurali dell’Orsa al grande ardire,
accesa in cielo bandiera del naviglio!
Più alto sogno in Dante non salì.
IX.
C
HINO la fronte, sparte le sue semente
205il Dittatore, sotto la sua lucerna
che per le mura d’ombre e di luci crea
notturne vite coi lunghi aliti della
notte. È gran vento alle finestre: geme,
sfida, minaccia, rugge, ulula, intermesso. 210La man nell’atto a quando a quando trema.