Tua vita va tra due divini eventi,
tra bonaccia e fortuna; e quella gesta
la scrisser già su le tue vecchie cuoia 32le cicatrici.
Ond’io ti priego che mi sii benigno,
o tu che troppo sai d’amaro sale,
se consecrarti ardii questi miei carmi 36tumultuanti.
In van chiesi al tuo mar che nel macigno,
nell’invitto macigno sepolcrale,
volesse per l’eternità foggiarmi 40strofe giganti.
Ma tu vi sentirai correre, sopra
al rosso bulicame, odor salmastro;
romoreggiar v’udrai l’onda nemica 44come il frangente;
vi rivedrai quale t’apparve all’opra
Colui che fu buon calafato e mastro
d’ascia, d’ogni arte artiere, dell’antica 48tirrenia gente.
Io ne cercai l’imagine sicura
entro gli occhi tuoi tristi, in cor tremando.
Eri presso il cordaio per rinnovare