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SECONDO - ELETTRA

avesti tu mai?
Ma, giunta alla mèta, tu avrai
il saluto del Sole e di Roma.
125E il nuovo destino, segnato
dal sangue regio, avrà nella nuova
luce principio solenne.»
Per l’ombra era un fremito di penne.
Lampeggiavano i monti e le coste.
130E dicemmo: «O Italia, o Italia,
non ti vedremo noi su l’alba,
per questo buon sangue che ti giova,
per la divina prova
di questa sacrificale morte,
135rifiorir nel Mare?„

E dicemmo: “O Italia,
Italia sonnolente,
alfine ti svegli
tu dal tuo sonno vile?
140Ahi sì lungamente
sotto il sole giaciuta
con l’obbrobrio senile,
tra le mani dei vegli
scaltri che t’han polluta
145che di te han fatto strame
docile all’ignavia loro


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