non odi su la porta comunale,
nell’irto bronzo contra l’evo imbelle,
l’urlo del Grifo e il rugghio del Leone?
IX.
Assisi, nella tua pace profonda
l’anima sempre intesa alle sue mire
non s’allentò; ma sol si finse l’ire
del Tescio quando il greto aspro s’inonda.
5Torcesi la riviera sitibonda
che è bianca del furor del suo sitire.
Come fiamme anelanti di salire,
sorgon gli ulivi dalla torta sponda.
A lungo biancheggiar vidi, nel fresco 10fiato della preghiera vesperale,
le tortuosità desiderose.
Anche vidi la carne di Francesco,
affocata dal dèmone carnale,
sanguinar su le spine delle rose.