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SECONDO - ELETTRA

verdi e bianche chiudea le venerande
reliquie, fogliar vidi al sol novello.

E non il Sacro Cingolo, che v’è
10tra le mura cui pinse Agnolo Gaddi,
adorai quivi reclinando il capo;

ma il metallo che Bruno di Ser Lapo
fece di grazie naturato. E caddi
in ginocchio dinanzi a Salomè.


IV.
La figlia d’Erodiade, apparita
al Tetrarca, in sua frode e in sua melode
magica ondeggia: entro il bacino s’ode
bollire il sangue della gran ferita.

5Frate Filippo, agli occhi tuoi la Vita
danza come colei davanti a Erode,
voluttuosa; e il tuo desìo si gode
d’ogni piacer quand’ella ti convita.

Ma il Dolore guardar sai fisamente
10e la Morte, e le lacrime, e lo strazio
delle bocche e l’orror de’ volti muti.


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