verdi e bianche chiudea le venerande
reliquie, fogliar vidi al sol novello.
E non il Sacro Cingolo, che v’è 10tra le mura cui pinse Agnolo Gaddi,
adorai quivi reclinando il capo;
ma il metallo che Bruno di Ser Lapo
fece di grazie naturato. E caddi
in ginocchio dinanzi a Salomè.
IV.
La figlia d’Erodiade, apparita
al Tetrarca, in sua frode e in sua melode
magica ondeggia: entro il bacino s’ode
bollire il sangue della gran ferita.
5Frate Filippo, agli occhi tuoi la Vita
danza come colei davanti a Erode,
voluttuosa; e il tuo desìo si gode
d’ogni piacer quand’ella ti convita.
Ma il Dolore guardar sai fisamente 10e la Morte, e le lacrime, e lo strazio
delle bocche e l’orror de’ volti muti.