il mio cuore, simile alla grande
fiumana. Che m’insegnerà egli,
o Vita? Io so come si danzi 350sopra gli abissi e come si rida
quando il periglio è innanzi,
e come si compie sotto il rombo
della tempesta l’opera austera,
e come si combatta con l’ugne 355e col rostro, e come si uccida,
e come si tessan le ghirlande
dopo le pugne.„
Ma riconobbi i suoi pensieri
fraterni come il navigatore 360ansio riconosce i verzieri
d’Italia da lungi all’odore
che gli recano i vènti.
Il tuo sole, il tuo sole,
o Italia, colorò la sua fronte, 365maturò la sua saggezza forte,
converse in oro
il ferro delle sue saette.
Il Barbaro pellegrino
sotto il tuo cielo alcionio 370apprese il canto dal coro
alato delle tue selve aulenti.