dei cuor maschi, e il lor palpito s’ode 275fra i tuoi gridi intermesso,
e teco li traggi ed esalti
insino all’ardor che commuta
in una adamantìna
tempra il desire e il volere, 280o Ardente!, quali faci arderemo
noi, quali fuochi, quali alti
roghi, quali incendii vasti
accenderemo noi presso e lunge,
su i colli dell’Urbe, alle prode 285del Tevere, nei paschi
dell’Agro, oggi, per questo che giunge
di torri incoronato
ospite del Campidoglio?
Ecco le terme, ecco i circhi, gli archi, 290gli acquedotti roggi,
vertebre dei secoli, orridi ossi.
Ma se Roma si levi dal soglio
per lui onorare, oggi eretta
apparirà più grande 295a questo che vien d’oltremonte
fabro di colossi,
con fragore di scudi percossi.