del suo desiderio inumano 150che cerca il dominio più vasto,
che anela il più fulgido soglio.
Come il dio degli eserciti, grida:
“Io ti darò una fronte
più dura che le fronti loro.„ 155Veggon di lungi le genti
torreggiare quel suo simulacro.
Dicono: “Chi trasfigura il monte?„
I muscoli ingenti
constringono l’ardua ossatura 160terribili come i serpenti
che attorsero Laocoonte.
Guardan l’aquile il sacro lavoro.
Egli sa ciò che deve perire,
e il segreto travaglio onde nasce 165la nova speranza o la nova
beltà su la doglia del mondo,
ora curvo come sotto il pondo
di popoli morti, d’immensi
tumuli, d’infami ruine, 170or raggiante di vite future.
Legioni di re, coorti
di pontefici e d’imperatori
ebri di lutti e d’incensi,