Ma egli aspettò la sua vela, 75ospite sovrumano
del granito, come Eschilo a Gela
ospite fu del vulcano.
E le parole sue
costrinsero il Fato lontano 80a premere la ferrea mano
su l’impero di sangue e di lue.
O nembo sonante dell’Ode,
rischiara dei tuoi rotti lampi
l’immensità del suo cuore! 85La Gallia, distesa tra i campi
nubilosi e le prode
del Mediterraneo lucente,
nel suo cuore è compresa
con la profonda Ardenna 90e la Provenza serena
ove canta la cicala
d’Apolline all’olivo d’Atena,
e la Bretagna silente
dai candidi lini 95che prega rammemora e sogna
coronata di giunchi marini,
e la Borgogna che al ferro
duro partitor di retaggi