O nella polve (Inno d’amore, batti
l’ale tue forti!) nella sacra polve 195del Fòro suscitata oggi dai ferri
animosi che rompono i suggelli
del Tempo e riconducono alla luce
dell’Anima e del Sole i testimonii
primi dell’Urbe?
200Ovunque i bei pensieri e i grandi fatti
si preparino, quivi arde un altare
alla Dea Roma e il buono Eroe s’attende.
Inno, che nell’ardore della mia
anima come in fervida fucina 205foggiarono le mie speranze invitte,
saluta l’Urbe!
Saluta, nella gloria del Cantore
fiorito a piè dell’Etna,
l’Aventino sul Tevere d’Italia, 210il monte che salivano i Carmenti
aedi del Futuro;
però che tutto alla Gran Madre torni
e d’ogni raggio s’orni
il suo capo che sta sopra la Terra. 215Sveglia i dormenti e annunzia ai desti: “I giorni
sono prossimi. Usciamo all’alta guerra!„