la doriense Musa ricomparve
tra l’immemore popolo, improvvisa
animò la siringa dell’occulto 60Pan, cui la cera dato avea l’odore
del miele (appreso aveale a lamentarsi
il labbro umano);
e il dolore degli uomini e l’amore
degli uomini e le cieche 65speranze e le bellezze della vita
e della morte e tutte le virtudi
riebbero nel Canto
la purità sublime e necessaria.
Oh sagliente nell’aria 70la nutrì, semplice nuda e sola,
come nel tempio la colonna paria,
la melodìa che vince ogni parola!
Gli Itali palpitaron di novella
attesa udendo quella giovenile 75voce nell’aria limpida salire;
e l’olivo che cinge i poggi curvi
lungh’essi i patrii mari santo parve
alle dischiuse ciglia e ancor più santo
parve l’alloro;