E “Ti sovvenga!„ sia la tua parola. 50Vegliato fu da’ suoi
fratelli antichi il creator che dorme.
E simile alle fronti degli eroi
era la fronte, sola
e pura come giogo alpestro, enorme. 55E profonde eran l’orme
impresse dal suo piè nella materna
zolla, profonde al pari delle antiche;
e l’alte sue fatiche
erano intese ad una gioia eterna; 60e come l’onda alterna
dei mari fu il suo canto
intorno al mondo, per le genti umane.
E noi, nell’ardor santo,
ci nutrimmo di lui come del pane.
65Ci nutrimmo di lui come dell’aria
libera ed infinita,
cui dà la terra tutti i suoi sapori.
La bellezza e la forza di sua vita,
che parve solitaria, 70furon come su noi cieli canori.
Egli trasse i suoi cori
dall’imo gorgo dell’ansante folla.
Diede una voce alle speranze e ai lutti.