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DELLA TERRA E DEGLI EROI

Una bellezza
indicibile io sentìa
spandersi per le mie membra,
504come chi trasfigura.

“Che vuoi? che vuoi?„
Immobile stetti
come i simulacri esangui;
poiché ogni cosa
attraeva il mio gesto
ma il mondo parea vanire.
511“Che vuoi? che vuoi?„
Dalle mie stesse vene
pareami essere attorta
l’anima come da mille angui
con torride e gelide spire,
“Che vuoi? che vuoi?„[Il dono di Dioniso]
E un lampo discoperse
518la vite meravigliosa,
gravida di grandi
grappoli, frondosa
di fosche fronde,
con le radici immerse
nelle virtù profonde.
“Morire o gioire!
525Gioire o morire!„

Ah, poter di côrre
dal ciel più lontano
un pugno d’astri


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