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DELLA TERRA E DEGLI EROI

Quel che non fu fatto
io lo sognai;
e tanto era l’ardore
che il sogno eguagliò l’atto.
112Laudato sii, potere
del sogno ond’io m’incorono
imperialmente
sopra le mie sorti
e ascendo il trono
della mia speranza,
io che nacqui in una stanza
119di porpora e per nutrice
ebbi una grande e taciturna
donna discesa da una rupe
roggia! Laudato sii intanto,
o tu che apri il mio petto
troppo angusto pel respiro
della mia anima! E avrai
126da me un altro canto.



II.

I
O nacqui ogni mattina.

Ogni mio risveglio
fu come un’improvvisa
nascita nella luce:
attoniti i miei occhi
miravano la luce
133e il mondo. Chiedea l’ignaro:


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