del Campidoglio, e finito 8253nel mondo il suo regno per sempre.
E quella sua vergine madre,
vestita di cupa doglianza,
solcata di lacrime il vólto,
trafitta il cuore da spade
immote con l’else deserte,
si dissolverà come nube 8260innanzi alla Dea ritornante
dal florido mare onde nacque
pura come il fiore salino
portata dai zèfiri carchi
di pòlline e di melodìa
là dove l’antico suo figlio
approdò coi fati di Roma 8267e disse: “Qui è la patria.„
Tonerà il cielo sul Fòro.
I grandi Pensieri e le grandi
Opere saran coronati,
deità novelle, nell’Urbe.
Ed anche tu, vate solare,
assunto sarai nel concilio 8274dei numi indìgeti, o Enotrio.