Pagina:D'Annunzio - Laudi, I.djvu/315

DELLA TERRA E DEGLI EROI

il fato del tuo nascimento.
E tu eri meco placato
nella tua divina vecchiezza;
e la santità degli ulivi
ti coronava d’immensa
8085corona la fronte sublime:

E io dissi: “Padre, il tuo grande
aspetto è come la terra
natale, tra l’Alpe di Luni
ove il Buonarroto ancor rugge
e il Tirreno Mar navigato
dalle prue dei Mille in eterno.
8092Prometèa materia è quest’alpe,
insonne altitudine alata,
carne delle statue chiare,
forza delle colonne, gloria
dei templi, inno senza favella,
sculta rupe che s’infutura.
L’aquila batte le penne
8099sul vertice aguzzo, il torrente
precipita al piè con fragore.
Da tutte le vene profonde
una volontà di bellezza
eroica s’agita e soffre
per sorgere in luce di forme.
O padre, qui son le tue cune
8106che Michelangelo seppe.

Degna è quest’alpe che gli occhi


- 301 -