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DELLA TERRA E DEGLI EROI

7399di femmina partoriente
che si torca in spasimo grande
e morda la verde sua bava
e dia del capo e dei pugni
nelle mura e invochi soccorso
alla doglia sua, vanamente,
negli orrori suoi solitaria.
7406E dissi: “Ah quanto ti torci,
misera, e quanta fai bava
di vituperii e d’ire
nelle tue mascelle di ferro!
Ma dato non t’è partorire
se non l’aborto cionco e monco,
l’acèfalo mostro che ha il tronco
7413di ciuco e la coda di verro.

Ah chi almeno un giorno
saprà sollevar la tua fronte
chiomata di crin leonino
verso la bellezza
d’una vita semplice e grande?
Chi ti trarrà dalle lande
7420della morte verso il bel monte
delle sorgenti ove il destino
delle stirpi s’immerge
e si rinnovella? Un eroe
forse ti verrà che ferrare
saprà de’ suoi duri pensieri
la rapidità de’ tuoi atti,
7427come s’inchiodano i ferri


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