Le fauci belluine
della Folla s’erano aperte
dismisuratamente
per divorar la possa
della Città trionfale,
della tirannica madre 7378con tutte le sue opulenze
ed abominazioni.
Come il fiume contra i piloni
di granito, fra la distretta
degli argini, sotto la bassa
nuvola melmoso, la massa
carnale rigurgitava 7385schiumava in capo d’ogni strada,
e alla libidine atroce
ogni strada era suburra.
Valanghe d’ombra azzurra
si precipitavan dal cielo,
ché l’ombra parea più veloce
nel vespero violento. 7392Le torce ruggirono al vento.
E da presso e da lungi
io udiva il clamore,
io udiva gli ululi e i lagni [La gran doglia]
orribili della gran doglia
nella Città millenaria. 7398E il clamore era come