Salirà dai profondi cuori un grido immenso 20come quel che improvviso tonò nel silenzio
del giorno santo.
Ornate di purpuree bende il giogo oneroso,
delle più fresche erbe gli alari che il fuoco ha róso
nel fervido camino; 25sospendete alla trave arida la ghirlanda aulente,
coronate la fronte del toro, il vaso lucente,
la pietra del confino.
La bellezza del mondo sopita si ridesta.
Il mio canto vi chiama a una divina festa. 30Nelle vostre rene rudi, ecco, il mio canto versa
un sangue divino.
U
DITE, udite, o figli del Mare, udite il grande
annunzio ch’io vi reco sopra il vento giubilante
con la mia bocca sonora, 35nudi nell’ombra cerula delle vele mentre vibra
come nella selva il curvo legno per ogni fibra
da poppa a prora
e il pino dischiomato che per l’alto sal viaggia
pur anco geme in lunghe lacrime la selvaggia 40gomma onde il cuor gli odora,
uditemi! Io vi dirò quel che da voi s’attende,
le vostre sorti auguste, la deità che in voi splende
e il Mar che è divino ancóra.